Regime a base di Nivolumab altamente attivo nel linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B recidivato / refrattario
Dallo studio di fase 2 CheckMate 436 è emerso che Nivolumab ( Opdivo ) in combinazione con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) è apparso sicuro e ha indotto una elevata attività antitumorale tra i pazienti con linfoma primario del mediastino a cellule B ( PMBL ) recidivante o refrattario.
Il linfoma primitivo del mediastino a cellule B è un linfoma raro ma aggressivo che origina dai linfociti B del timo, che rappresenta dal 2 al 4% dei linfomi non-Hodgkin e fino al 10% dei linfomi diffusi a grandi cellule B.
Non c'è uno standard di cura per il linfoma PMBL recidivante o refrattario; questo tumore è spesso trattato in modo simile al linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ). Pertanto, sono necessarie nuove strategie terapeutiche.
Lo studio di fase 1 CheckMate 436 aveva stabilito la dose raccomandata per le coorti di espansione di fase 2: 240 mg di Nivolumab per via endovenosa ( IV ), un inibitore del checkpoint immunitario PD-1, e 1.8 mg/kg di Brentuximab vedotin, un coniugato costituito da un anticorpo anti-CD30 e un farmaco che rilascia un agente antineoplastico.
Nella fase 2 dello studio multicentrico, in aperto, i ricercatori hanno somministrato i dosaggi raccomandati a 30 pazienti con linfoma PMBL recidivante o refrattario ( età mediana, 35.5 anni; intervallo, 19-83; 57% donne; 87% pazienti di razza bianca ) ogni 3 settimane fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.
Il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) valutato dallo sperimentatore è servito come endpoint primario.
Il follow-up mediano è stato di 11.1 mesi.
E' emerso un tasso ORR del 73% ( IC al 95%, 54-88 ), con una percentuale di remissione completa del 38% secondo una valutazione dello sperimentatore e un tasso ORR del 70% ( IC al 95%, 51-85 ) con una risposta metabolica completa del 43% secondo la revisione centrale indipendente in cieco.
La prima risposta obiettiva si è verificata a una media di 1.3 mesi ( intervallo, 1.3-1.6 ) e una risposta completa a una media di 3.2 mesi ( intervallo, 2.5-5.6 ).
Undici pazienti che hanno risposto successivamente sono stati sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche allogeniche ( n = 6 ) o autologhe ( n = 5 ).
Il tasso di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) a 6 mesi è stato del 63.5% ( IC al 95%, 42.5-78.6 ) e il tasso di sopravvivenza globale ( OS ) a 6 mesi è stato pari al 86.3% ( IC al 95%, 67.5-94.6 ).
La durata mediana della risposta, la sopravvivenza mediana libera da progressione e la sopravvivenza globale mediana non sono state raggiunte.
La maggior parte dei pazienti ( n = 25 ) ha manifestato eventi avversi correlati al trattamento, con 9 casi di neutropenia di grado 3 o 4.
Altri eventi avversi includevano neuropatia periferica, trombocitopenia, eruzione cutanea, neuropatia sensoriale periferica ed ipertiroidismo.
I dati stanno ad indicare che l'efficacia di Nivolumab più la terapia di associazione con Brentuximab vedotin presenta notevoli benefici clinici in questa popolazione di pazienti con malattia altamente refrattaria. ( Xagena2019 )
Fonte: Journal of Clinical Oncology, 2019
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